Lo Standard

Importante aggiornamento allo standard dell’alano.

Cari soci e visitatori,

Desideriamo informarvi che la Federazione Cinologica Internazionale (FCI) ha recentemente pubblicato un aggiornamento dello standard di razza dell’alano, in vigore dal 2 ottobre 2024. Questo aggiornamento include cambiamenti significativi che saranno di interesse per tutti coloro che allevano, giudicano o partecipano a mostre canine con gli alani.

La versione tradotta in italiano di questo standard rivisto non è ancora disponibile. Ci impegniamo a fornirti questa traduzione il più rapidamente possibile per facilitare il tuo accesso alle informazioni più accurate e aggiornate.

Nel frattempo potete consultare la versione inglese  e tedesco dello standard aggiornato seguendo questo link:

https://fci.be/en/nomenclature/GREAT-DANE-235.html

FCI Standard n° 235 – 20.12.2012
ALANO (Deutsche Dogge)

DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 08.10.2012
(Traduzione italiana a cura di Anna Albrigo)
Questa illustrazione non rappresenta necessariamente l’esempio ideale della razza.
UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia, da guardia e da protezione.
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 2 Cani tipo Pinscher e Schnauzer
Molossoidi e bovari svizzeri
Sezione 2.1 Molossoidi di tipo Mastino
Senza prova di lavoro

BREVE CENNO STORICO: Gli antenati dell’attuale Alano tedesco sono, sia l’antico “Bullenbeißer” (Bulldog), sia i grandi segugi utilizzati nella caccia al cinghiale, essi erano cani di un tipo intermedio tra un possente mastino di tipo inglese e un levriero veloce e agile.Il termine “Dogge” era inizialmente impiegato per indicare un cane grande e possente senza riferirlo ad una razza in particolare. Più tardi, nomi propri come Ulmer Dogge (Mastino di Ulm), Englische Dogge (Mastino inglese), Dänische Dogge (Alano), Hatzrüde (segugio da caccia), Saupacker (cane da cinghiale) e Große Dogge (Gran Mastino), distinguevano questi cani a seconda del colore del mantello e della taglia. Nel 1878 si riunì a Berlino un Comitato formato da sette componenti scelti fra competenti allevatori e giudici presieduto dal Dr. Bodinus, che decise di classificare tutte le sopraccitate varietà col nome di “Deutsche Dogge” (Alano). Furono così gettate le basi per l’allevamento di una razza canina tedesca autonoma. Nel 1880, in occasione di una esposizione a Berlino, fu redatto un primo standard dell’Alano, questo standard è stato tutelato fin dal 1888 dal “Deutschen Doggen Club 1888 e.V.” (Club Alani Tedeschi fondato nel 1888) e più volte revisionato nel corso degli anni. La stesura attuale è conforme ai requisiti previsti dalla F.C.I.

ASPETTO GENERALE: L’Alano, nel suo nobile aspetto, riesce a fondere nella sua corporatura grande, potente ed armoniosa, fierezza, forza ed eleganza. Per la sostanza unita alla distinzione, per l’armonia dell’insieme data dalle forme ben proporzionate e per la sua testa così particolarmente espressiva, l’Alano colpisce l’osservatore come una statua maestosa. Non è mai grossolano o troppo raffinato. Il dimorfismo sessuale è chiaramente evidente. È l’Apollo delle razze canine.

PROPORZIONI IMPORTANTI : Il tronco è inscritto quasi nel quadrato, questo vale soprattutto per i maschi, le femmine possono essere leggermente più lunghe.

COMPORTAMENTO – CARATTERE : Socievole, affettuoso ed affezionato ai suoi proprietari, può essere riservato verso gli estranei, ma deve essere un cane sicuro, senza paura, facilmente gestibile, un docile compagno e un cane da famiglia con una alta soglia di resistenza alla provocazione e senza alcun comportamento aggressivo.

TESTA: In armonia con l’insieme generale. Di forma allungata, stretta, dalle linee nette, mai a forma di cuneo, espressiva, finemente cesellata (soprattutto nella regione sottorbitale). La distanza tra la punta del tartufo e lo stop deve essere il più possibile uguale alla distanza tra lo stop e l’apofisi occipitale che si presenta poco marcata. Gli assi cranio-facciali devono essere assolutamente paralleli. Vista di fronte la testa deve apparire stretta con la canna nasale più ampia possibile.

REGIONE DEL CRANIO:

Cranio: Arcate sopraccigliari ben sviluppate, senza tuttavia essere sporgenti.

Stop: Nettamente pronunciato.

REGIONE DEL MUSO:

Tartufo: Ben sviluppato, più largo che rotondeggiante, con narici ben aperte. Deve essere nero, tranne che negli alani arlecchini, nei quali il tartufo nero è ricercato, ma è tollerato il tartufo nero marmorizzato (con presenza di ladre) o di color carne. Negli alani blu il tartufo è color antracite (nero diluito).

Mascelle/Denti: Mascelle larghe ben sviluppate. Dentatura forte, sana e completa con chiusura a forbice (42 denti secondo la formula dentaria). Tollerata l’assenza dei P1 inferiori. Qualsiasi deviazione da una dentatura completa con chiusura a forbice è assolutamente indesiderabile.

Muso/Labbra: Muso profondo, il più rettangolare possibile, non appuntito, labbra abbondanti, ma non eccessivamente pesanti e fluttuanti. Commessura labiale ben visibile. Pigmento scuro delle labbra. Negli alani arlecchini sono tollerate le labbra non 2 completamente pigmentate o di color carne. Il profilo della canna nasale non deve mai essere concavo, convesso o aquilino.

Guance: I masseteri devono essere solo leggermente accennati, in nessun modo risaltare nettamente.

Occhi : Di media grandezza, con espressione vivace, intelligente e amichevole, di colore più scuro possibile, a forma di mandorla, con palpebre ben aderenti. Posizionati non troppo distanti tra loro. L’occhio non deve essere a fessura. Gli occhi chiari o color ambra sono indesiderabili. Negli alani blu sono consentiti occhi leggermente più chiari. Negli alani arlecchini sono tollerati gli occhi gazzuoli e l’eterocromia.

Orecchie: Pendenti di natura, inserite alte, di media grandezza, il margine anteriore aderente alla guancia. Posizionate non troppo in alto o inserite troppo basse. Non devono cadere piatte o essere troppo distanziate dalle facce laterali della testa.

COLLO: Lungo, asciutto, muscoloso, mai corto o spesso. Ben sviluppato alla base, si affina leggermente verso la testa con il profilo superiore arcuato. Portato alto, leggermente inclinato in avanti, ma non un collo da pecora. Eccesso di pelle alla gola o presenza di giogaia sono indesiderabili.

CORPO:

Garrese: Risulta il punto più alto del tronco. È formato dai margini superiori delle scapole che oltrepassano le apofisi spinose delle vertebre.

Dorso: Corto e ben teso, mai troppo lungo, linea dorsale quasi rettilinea e appena discendente, mai rimontante verso la parte posteriore. Lombi: Leggermente convessi, larghi e con forte muscolatura.

Groppa: Larga, ben muscolata, leggermente inclinata dal sacro all’inserzione della coda alla quale si fonde in modo impercettibile. La groppa non deve mai essere scoscesa od essere orizzontale.

Torace: Disceso fino al gomito. Costole ben cerchiate e oblique. Torace di buona ampiezza e profondità con petto ben evidente senza che lo sterno risulti eccessivamente pronunciato. Costato mai piatto o a botte.

Linea inferiore/Ventre: Ventre ben retratto, che forma un piacevole profilo curvo con la linea inferiore del costato. Non è desiderabile che le femmine presentino una linea mammaria rilassata dopo la maternità.

CODA: Raggiunge il garretto. Non deve essere troppo lunga o troppo corta. Attaccata alta e larga alla base, con l’inserzione né troppo in alto, né troppo in basso. Non eccessivamente spessa, si assottiglia in modo uniforme verso l’estremità. A riposo pendente in posizione naturale, in eccitazione o in movimento s’incurva leggermente a sciabola, ma non ad uncino o arrotolata , mai portata completamente al di sopra della linea dorsale o deviata lateralmente. Non è gradita la presenza di peli lunghi nella parte inferiore della coda.

ARTI ANTERIORI: Ben angolati con forte ossatura e muscolatura ben sviluppata.

Spalla: Con muscolatura potente. La scapola, lunga e obliqua, forma con il braccio un angolo compreso tra i 100 e i 110 gradi.

Braccio: Robusto e muscoloso, ben aderente al torace; dovrebbe essere leggermente più lungo della scapola.

Gomito: Non deve essere rivolto né all’esterno, né all’interno. Avambraccio: Robusto, muscoloso, perfettamente in appiombo sia visto di fronte che di lato.

Carpo: Forte, solido, risalta appena dalla struttura dell’avambraccio. Metacarpo: Robusto, in appiombo visto di fronte; solo leggermente flesso se visto di lato.

Piede anteriore: Rotondo, con dita fortemente arcuate e ben serrate tra loro (piede di gatto); unghie corte, resistenti e più scure possibili.

POSTERIORI: L’intero scheletro del posteriore è ricoperto da una potente muscolatura che rende la groppa, le anche e le cosce ampie e arrotondate. I posteriori, forti e ben angolati, se visti da dietro, sono paralleli agli anteriori.

Coscia: Lunga, larga, molto muscolosa.

Grassella (Ginocchio): Solida, posta pressoché sulla verticale dell’articolazione dell’anca.

Gamba: Lunga, misura circa la stessa lunghezza della coscia, ben muscolata.

Garretto: Forte, solido, né rivolto all’esterno, né all’interno.

Metatarso: Corto, robusto, pressochè perpendicolare al suolo.

Piede posteriore: Rotondo, con dita fortemente arcuate e ben serrate tra loro (piede di gatto); unghie corte, resistenti e più scure possibili.

ANDATURA: Armoniosa, fluida, che copre terreno, leggermente elastica, con gli arti che si muovono paralleli sia visti da davanti che visti da dietro. Mai deve muovere con passo corto o in ambio.

PELLE: Ben tesa e aderente; nei soggetti unicolori ben pigmentata. Negli arlecchini, la distribuzione del pigmento corrisponde essenzialmente a quella delle macchie.

MANTELLO PELO: Cortissimo e fitto, liscio, lucido e ben aderente al corpo. Mai opaco o con presenza di sottopelo.

COLORE: L’Alano è allevato in tre distinte varietà: fulvo e tigrato, nero e arlecchino, blu.

• Fulvo: dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso; desiderarata la maschera nera; il colore giallo non deve tendere al grigio o al blu o essere carbonato. Non sono ammesse macchie bianche.

• Tigrato: colore di fondo dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso con striature nere nettamente disegnate più regolari possibili, che seguono la direzione delle costole; desiderata la maschera nera; le striature non devono essere sbiadite. Non sono ammesse macchie bianche.

• Arlecchino – bianco con macchie nere a contorno strappato (cosiddetto Tigerdoggen): colore di fondo bianco puro, il più possibile senza alcuna moschettatura, con macchie color nero lacca irregolari dal contorno strappato, ben distribuite su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie, blu o brunastre sono indesiderate, così come la moschettatura grigio-blu sul bianco. Si possono presentare soggetti cosiddetti “Grautiger” (con mantello a macchie nere strappate su un fondo prevalentemente grigio), è un mantello indesiderato, ma non comporta la squalifica.

• Nero: nero lacca, sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi; tra i neri sono inclusi anche gli alani “Manteltiger”, nei quali il nero copre il tronco come un mantello, mentre il muso, il collo, il petto, il ventre, gli arti e l’estremità della coda possono essere bianchi, e anche gli alani “Platten” il cui colore di fondo è bianco con grandi chiazze nere (Plattenhunde). É difettoso un colore nero con sfumature fulve, brune o blu.

• Blu: blu acciaio puro; sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi. É difettoso un colore blu con sfumature fulve o nere.

TAGLIA Altezza al garrese: Maschi – taglia minima 80 cm, non dovrebbero essere superati i 90 cm. Femmine – taglia minima 72 cm, non dovrebbero essere superati gli 84 cm.

DIFETTI: Qualsiasi deviazione da quanto sopra indicato deve essere considerata come difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere in proporzione alla sua gravità ed ai suoi effetti sulla salute funzionale e sul benessere del cane.

• Testa: Stop insufficiente.

• Muso: Labbro introflesso (il labbro inferiore resta chiuso tra gli incisivi superiori e inferiori).

• Mascelle/Denti: Posizione irregolare di singoli incisivi, purché la chiusura rimanga sostanzialmente corretta. Denti troppo piccoli, chiusura parzialmente a tenaglia.

• Occhi: sporgenti o infossati.

• Spalle: lassità del cinto scapolare, spalla troppo appesantita. Scapola in posizione verticale.

• Gomito: con evidente lassità.

• Carpo : flesso, ingrossato o arrembato.

• Metacarpo: decisamente debole, troppo flesso o troppo verticale.

• Posteriore: arti con angolazioni troppo chiuse o troppo aperte. Appiombo vaccino, chiuso o cagnolo.

• Piedi: poco raccolti con dita divaricate, lunghi. Presenza di speroni.

DIFETTI GRAVI

• Comportamento: Mancanza di sicurezza, timidezza, nervosismo.

• Testa: Cranio a mela. Masseteri troppo pronunciati.

• Occhi: Palpebre cadenti, congiuntiva troppo arrossata.

• Dorso: insellato o dorso di carpa.

• Groppa: avvallata.

• Coda: con evidenti segni di trauma, ispessita all’estremità o amputata.

• Andatura: ambio continuato.

DIFETTI ELIMINATORI

• Cani aggressivi o eccessivamente paurosi.

• I cani che mostrano chiaramente anomalie di ordine fisico o comportamentale devono essere squalificati.

• Comportamento: cane mordace per paura, bassa soglia di resistenza alla provocazione.

• Tartufo: tartufo color fegato, narici separate divise da un profondo solco mediano.

• Occhi: Ectropion, entropion, macroblefaria. Occhio gazzuolo o eterocromia in tutti i mantelli a colori solidi.

• Mascelle/denti: enognatismo o prognatismo, chiusura incrociata (deviazione laterale della mandibola), chiusura a tenaglia. Mancanza di denti ad eccezione dei due P1 inferiori. • Coda: presenza di nodi o anomalie alle vertebre coccigee.

• Colore :

Alani fulvi e tigrati – blu argento o isabella, lista bianca, collare bianco, piedi bianchi, balzane ed estremità della coda bianca.

Alani arlecchini – soggetti bianchi senza tracce di nero (albini), soggetti sordi, alani dal mantello a macchie prevalentemente blu, grige, fulve o anche tigrate detti porcellanati.

Alani blu – lista bianca, collare bianco, piedi bianchi, balzane ed estremità della coda bianca.

• Taglia: al di sotto della taglia minima.

N.B. I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto. Solo soggetti funzionalmente e clinicamente sani con la conformazione tipica della razza dovrebbero essere impiegati in riproduzione.